Nel 1918 l’elmo chiodato era stato sostituito per il servizio in linea dall’elmetto d’acciaio.
Il mod. 1916 (stahlhelm M 1916) aveva iniziato ad essere distribuito nel febbraio del 1916, in concomitanza con la battaglia di Verdun, due anni dopo ne erano dotati tutti i reparti al fronte.
Era fabbricato in acciaio al nichel cromo con soggolo in cuoio e dipinto in grigio-verde opaco. Il peso variava a seconda delle misure si andava dai 950 gr. ai 1350 gr. All’interno era provvisto di una imbottitura regolabile in cuoio per poterla adattare a chi lo portava.
L’ immagine sintetizza il processo di realizzazione dell’elmetto tedesco (stahlhelm) ottenuto dallo stampaggio di una unica lastra di metallo. Questa pratica rendeva la produzione più veloce e l’oggetto più resistente rispetto, ad esempio, all’omologo Adrian M15 francese.
Per il servizio di vedetta nelle postazioni avanzate era prevista la fornitura di un ulteriore scudo frontale protettivo (stirnschild)da agganciare ai due perni laterali che proteggevano i fori di ventilazione dell’elmo e da fissare nella sua parte posteriore con una cinghia di cuoio.
L’accessorio spesso 5/6 mm avrebbe dovuto proteggere da un colpo di arma da fanteria sparato da una distanza di 50 m. Il peso superiore ai 2 kg. ne limitava il tempo di utilizzo.
Il modello M1916 risultava scomodo perchè ricadendo lateralmente a protezione delle orecchie creava una riduzione della capacità uditiva e disturbi sonori.
Per ovviare al problema si sperimenta un nuovo modello (stahlhelm M1918 mit ohrenausschnitt) il cui bordo laterale all’altezza delle orecchie era stato modellato per eliminare i problemi recati all’udito. Questo progetto che doveva portare alla produzione di 100 mila esemplari si dovette fermare a soli 2000 pezzi.
Nonostante la pittura opaca l’elmetto generava riflessi alla luce del sole, della luna, con la pioggia. Per attenuarne la visibilità le truppe rivestivano l’elmetto con uno strato di sabbia o di fango. A partire dal 1918 ricevettero la raccomandazione di dipingerlo secondo uno schema a poligoni irregolari di colore verde scuro, marrone ruggine e giallo ocra, separati l’uno dall’altro da spesse linee nere.
Il 20 luglio 1917 viene introdotto il modello unificato di berretto con visiera mod. 1917 (einheitsfeldmutze) per ufficiali e truppa il cui nastro e filettatura alla calotta erano di una tonalità più chiara di grigio-verde.
La maschera antigas mod. 1917 era fabbricata con pelle di pecora conciata al cromo, per risparmiare sulle scorte di gomma. L’ultimo modello di maschera antigas in cuoio mod. 1918 fu distribuito in pochi esemplari per il sopravvenire della fine della guerra.
Le restanti dotazioni non subiscono in questi anni grandi variazioni di forma o di colore. Mutano in qualche caso i materiali di fabbricazione vista la scarsità delle materie prime.
Dal 7 ottobre 1917 viene prescritta la fabbricazione di borracce in vetro.